di Salvo Barbagallo
Con tanti problemi scottanti non vorremmo occuparci di Matteo Renzi ma, volenti o nolenti, l’attenzione finisce con il cadere sul premier. Questa volta Renzi non è alla ribalta perché si presenta con un cono in mano accanto ad autorevoli personaggi della vita politica internazionale, né perché preferisce farsi fotografare mentre gioca con la playstation: ora c’è il dubbio che voglia ostentare una (inconfessata?) mania di grandezza, volendo comperare un grosso aereo in grando di volare senza scalo per dodici ore.
Mania di grandezza, o senso di frustrazione (senso d’inferiorità rispetto ad altri suoi pari?) perché è stato fino ad oggi – come sottolinea Marco Galluzzo sul “Corriere della Sera” – “… probabilmente il leader del G8 con l’aereo presidenziale più piccolo, una sorta di Cinquecento degli Airbus, un A319 CJ…”. E così Matteo Renzi ha deciso (come dice sempre Marco Galluzzo) “di dare il via libera all’ordine di un nuovo mezzo per i suoi spostamenti: grande il doppio e cinque volte più capiente dell’attuale, valore stimato in circa 200 milioni di dollari (oltre 175 milioni di euro), secondo indiscrezioni un A330, capace del medio e del lungo raggio…”.
Gli Italiani dovrebbero mostrarsi felici nel vedere chi li rappresenta togliersi dagli impicci dei lunghi viaggi che comportano soste forzate e che fanno perdere tempo: il premier lavora per tutti (tutti?) i suoi connazionali e, come suol dirsi, “il tempo è denaro” e non può essere sprecato. Il giornalista del “Corriere” aggiunge dettagli importanti: il veivolo “sarà molto più tecnologico dell’attuale e connesso a Internet”. Lo ha rivelato lo stesso Renzi, a luglio, nel corso del viaggio in Etiopia. Ovviamente verrà configurato in modo diverso dai voli di linea, come per l’A319: ci sarà almeno una camera matrimoniale con bagno, per il presidente del Consiglio e la sua consorte, degli spazi di lavoro con divanetti e tavolini per il suo staff, la possibilità, come fanno altri presidenti, di imbarcare i giornalisti che seguono l’agenda internazionale di Palazzo Chigi…”. Insomma, se un premier è un premier deve avere a disposizione quanto è necessario, e se c’è il confort tanto meglio.
Certo un velivolo simile non potrà essere adoperato per le vacanze, ma questo non è detto: se la location per una vacanza è distante dodici ore di volo, con un elicottero quanti scali si dovrebbero fare?
E pensare che fino a qualche giorno addietro c’era chi criticava Angelino Alfano che per raggiungere la sua amata Sicilia utilizzava un modestissimo jet di Stato…
Queste incredibili cose che accadono in Italia sono sotto gli occhi di tutti grazie alle informazioni che fornisce qualche ottimo giornalista, in caso contrario poco o nulla trapelerebbe, nessuna indiscrezione sulle “piccole” manie di grandezza del premier Matteo Renzi. Ogni medaglia però, è noto, ha il suo rovescio: l’immagine dell’Italia ne godrà per questo nuovo acquisto. I disoccupati? E che c’entrano i disoccupati con Renzi: lui i loro problemi li ha risolti. L’Italia è in crescita e tutto va bene. Il problema dei profughi? Ci sono i magnifici centri di accoglienza e, poi, c’è la Merkel che ha la bacchetta magica ed è in grado di trovare le soluzioni opportune.
Certo c’è da dire che un A330 costa un po’ di più di un cono preso…al volo. Costa appena duecento milioni di dollari: l’Italia si può permettere di spendere questo ed altro. E poi, tutto sommato, questo nuovo “giocattolo” di Renzi non può di certo essere paragonato a quello di Obama, il famoso “Air Force One”, un Boeing 747-200 provvisto dei mezzi elettronici più sofisticati.
Gli Italiani? E loro che c’entrano…in queste discussioni. Stiamo parlando, alla fine (forse), del potere assoluto!… Con queste faccende non si può scherzare.